Prima di ogni Cliente

Per quanto importante possa essere ogni Cliente, nella vita di un’azienda il ruolo più significativo è ricoperto dai Collaboratori.
Per RIVA s.a.s., professionisti e produttori sono contemporaneamente Fornitori e Collaboratori. La ricerca di queste “figure” e il capitale umano che rappresentano sono oggetto di continua ricerca. Massimo è il riconoscimento dell’importante ruolo che una “squadra” ben costruita ricopre nell’operato di tutti i giorni.
 
 
Egidio Riva

Nel 1975 Egidio Riva consegue il diploma di progettazione grafica, con indirizzo pubblicitario, presso l’Istituto d’Arti Grafiche Rizzoli di Milano. Trascorre 15 anni collaborando con la ditta Amilcare Pizzi, dove matura un’esperienza preziosissima, che gli consente di assumere, nel 1986, la mansione di direttore di stabilimento presso le Grafiche BIERRE di Missaglia (LC).
Nel 1991 avvia l’attività di libero professionista, proponendosi come specialista dei processi di stampa offset. Nel 1995 si trasforma in s.a.s. realizzando numerosi lavori editoriali e commerciali per importanti clienti pubblici e privati.
All’inizio del 1999 con il sig. Erminio Saldarini e con altri partners dà vita alla Fargraf s.a.s. che, come missione aziendale, si propone la realizzazione di consulenze, servizi di grafica e comunicazione, per soddisfare al meglio le esigenze di un’ampia gamma di clienti.

Nel 2005 firma con il marchio Edizioni Riva un’apprezzata opera editoriale dedicata al pittore brianzolo Livio Cazzaniga. L’occasione consente di studiare finalità e caratteristiche di una nuova figura professionale e apre la strada alla “messa a punto” di altre monografie che esplorano il mondo dell’arte e dell’industria con un’interessante novità: i costi non incidono in prima istanza sull’economia dei diretti interessati.
Nel 2008, trascorsi tre lunghi anni da “Il pittore che pianse davanti a Michelangelo”, la monografia di Livio Cazzaniga curata da Carlo Pirovano, ecco un\'\'altra pubblicazione, “Nei simboli il mistero della fede, Sculture di Pasquale Galbusera nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola Assisi” a cura di Vittorio Viola.
Nel 2009, a Colico, dal 3 al 19 luglio vive un’affascinante avventura, tra le invenzioni di Bruno Munari: il “Munari in Melody”.
il 25 ottobre, ad Arosio, viene contattato dal vicepresidente cav. Antonio Magni per organizzare la mostra fotografica \'90 anni a colorare la vita\" che da Fondazione Grandi Invalidi Nervosi di Guerra è divenuta Fondazione Anna Borletti onlus. Stimolato creativamente sulle orme del beato don Carlo Gnocchi che, precisamente, in questo Casa diede inizio alla sua missione sociale a favore dei mutilatini.

Nel 2011, a Missaglia, la scommessa UFP nel mondo (progetto di internazionalizzazione aziendale).

Nel 2012, una grande soddisfazione professionale: a detta del presidente della UFP, Sergio Panzeri, l\'Azienda cresce, a due cifre, in un periodo in cui le aziende concorrenti subiscono la recessione dei mercati... 

 


 
Paola Mignanego

Sono tra quelli che, finora, hanno ricevuto dagli anni trascorsi a studiare una grande ricompensa: un lavoro che ho sempre sognato. Di che cosa si tratta? Leggere il testo di un autore che non sono io, capirne la struttura, individuarne timbri e colori per cercare nella forma linguistica la strada che meglio esprima l’idea, il concetto. Chiamatelo editing o come vi pare: per me è incontrare l’autore di qualunque pensiero aspiri a diventare documento scritto, imbastire la trama di una collaborazione che produce qualche frutto solo quando due modi di esprimere, di comunicare e di concepire la parola scritta si accordano, si sorreggono, si integrano. Fino a diventare migliori. Oggettivamente migliori.

Nel 1990 mi laureo in Lettere classiche presso l’Università degli Studi di Milano. Prende avvio l’esperienza lavorativa: come technical writer in alcune aziende dell’area milanese e come redattore-impaginatore in piccole case editrici.
Nel 1995 apro la mia ditta artigiana individuale, proseguendo la collaborazione con editori – primo fra tutti LED Edizioni, che pubblica in ambito universitario –, tipografie e professionisti che operano nel settore della Comunicazione. La Riva s.a.s. mi ha da sempre offerto uno spazio in cui lasciare libera la creatività. Libera di crescere.
Nel 2009 ricevo da Egidio Riva l’incarico di studiare un testo che serva a presentare una mostra dedicata a Bruno Munari (Munari in Melody). Lo scenario è insolito – una ditta che produce serramenti, la Mulattieri di Colico – e l’occasione è già una scommessa. Finalmente l’arte entra in azienda, si affianca all’imprenditore con un intento comune: la ricerca e l’offerta del Bello. Avventura affascinante in cui ho provato a reinventare il linguaggio di Munari, sorprendente designer della forma: i suoi giochi di parole animano i personaggi di una storia nuova, destinata a incuriosire il visitatore fino a “condurlo” – quasi calamitato da un moderno pifferaio magico – negli ambienti destinati alla mostra.
Nello stesso anno lo stesso committente mi ha coinvolto in un’esperienza totalmente diversa ma ugualmente suggestiva: creare un testo a corredo della mostra fotografica allestita per celebrare i novant’anni di storia della Fondazione Grandi Invalidi Nervosi di Guerra, oggi Fondazione Anna Borletti onlus, in prima linea al fianco degli anziani di Arosio e dintorni. Scegliendo come filo conduttore la storia di una foglia, ho cercato di rintracciare le radici di un passato “illustre” (don Gnocchi ha iniziato qui la sua attività a sostegno degli orfani e dei mutilati di guerra) e le sfumature di un presente luminoso, pieno di aspettative.

 


 
Max Peef

Ci sono cose che non si vedono bene se non con occhi che hanno pianto. La frase non è mia, è di mons. Munzhirwha, arcivescovo assassinato a Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo. Non c\\\'è frase in cui mi sia tanto riconosciuto e che meglio possa descrivere il mio percorso professionale ed umano. La fotografia è il mezzo con il quale sono arrivato a capire quelle parole ed è lo scopo del mio impegnare il tempo che resta dopo la famiglia. Non ho mai creduto di poter attribuire al mestiere del fotografo un cammino sempre in discesa, fatto di successi e di riconoscenza. La fotografia non esiste! La mia convinzione finale è proprio questa: la fotografia è l\\\'espressione morale di ciò che si persegue interiormente rendendolo visivamente possibile. Come si giunge ad essere una persona tanto “complessa” non so, ma credo che le esperienze lavorative mi abbiano aiutato: oggi posso riconoscere di aver investito bene il mio tempo. C\\\'è chi investe nel mattone, chi investe in borsa, io ho investito su me stesso, non per egoismo ma per dare alla mia ricerca, attraverso l\\\'espressione artistica, il significato della vita. Un solo Credo, poche regole, tanto amore per quel piccolo “mezzo”, stretto fra le mani, che mi ha fatto ridere, piangere, amare, odiare, pensare, agire, ricordare e crescere. Oggi sono un uomo che tende alla felicità. Se Dio vorrà, esperienze per non sentirmi unico e insostituibile mi aspettano dietro l\\\'angolo. Sogno ancora di poter fotografare Tutto e Tutti.

Nato a Genova nel 1967, Max Peef dedica gli anni iniziali della sua carriera di giornalista fotoreporter alla pubblicità e alla moda, vivendo tra Londra e Milano. La disciplina assimilata attraverso la pubblicità e la spontaneità del suo stile lo hanno aiutato nella recente intenzione di dedicarsi ai grandi temi sociali.

Dal 2004 ha coperto, sia come inviato speciale, sia come indipendente, eventi in Sud Africa, Rwanda, Repubblica Democratica del Congo, Israele, Bosnia-Herzegovina e Kosovo. In Italia ha pubblicato il suo primo libro, dal titolo Il peso del silenzio (Ed. Marna) sulla comunicazione attraverso gli occhi delle persone sieropositive, i cui proventi, hanno contribuito alla lotta contro l’AIDS. Da qui inizia una importante e proficua collaborazione con la OLYMPUS Europe GMBH.
Nel 2005 descrive, della Repubblica Democratica del Congo, vari temi come l’emergenza sanitaria, i bambini di strada, la crisi idrica, e aiuta diverse associazioni umanitarie attraverso l’apporto dei suoi interventi a convention e mostre fotografiche. In Israele, la sua collaborazione con la Onlus HOPE ha contribuito alla ricostruzione del reparto di neonatologia dell’ospedale italiano a Nazareth. Nel mese di aprile dello stesso anno, incontra in Sud Africa il Nobel per la letteratura ’91, signora Nadine Gordimer, che lo sensibilizza uteriormente sui diritti della persona.
Nel 2006, come inviato di Vanity Fair realizza e cura personalmente la mostra fotografica TESTA O CROCE, patrocinata dal Comune di Milano inserita nel contesto del Expo 2015. Arricchisce la sua già profonda esperienza in ambienti con gravi difficoltà sociali e privazioni in condizioni di stress umano elevato in Africa. Pubblica i suoi lavori su Vanity Fair,Vanity Fair Germania, Casa Vogue, Io Donna, IL GIORNALE, AVVENIRE, FAMIGLIA CRISTIANA.
Nel 2009, gli viene riconosciuta la menzione d\\\'onore della Città di Bari, nel contesto del Premio Giornalisti del Mediterraneo per l\\\'impegno in Kosovo al fianco della forza di Pace, KFOR.
Dal 2009 a oggi, collabora con la redazione de Il Giornale.

 

 


 
Cristian Riva

Nasce a Merate nel 1984. Cresciuto vivacemente tra le verdi colline della Brianza, ha sviluppato, sin da piccolo, un forte interesse per l’informatica che lo ha portato, nel 2004, a conseguire la maturità scentifica presso l’Istituto Leonardo da Vinci di Carate.
Conduce studi di informatica presso la facoltà di Scienze matematiche dell’Università Bicocca di Milano.

Membro attivo di Adobe InDesign Group con sede a Reggio Emilia.

Ha partecipato con successo a corsi di fotografia digitale tenuti a Perugia da Marianna Santoni su Camera RAW, correzione e gestione del colore con tecniche avanzate in LAB, RGB e CMYK.

Nel 2011, Webmaster PHP.

Nel 2012, apre in proprio la sua impresa \"egodigitale\" finalizzata alla ricerca informatica in ambito digitale (realizzazione gestionali, applicazioni iOS per iPHON e iPAD, CMS proprietari - motori dinamici per siti web -).

Per la Riva s.a.s. è ormai una figura importante: la sua attenzione per tutto ciò che riguarda computer e software è irrinunciabile. 

La parte dinamica di questo sito internet porta la sua firma.

 


 
Massimo Carrassi

Sono nato a Roma 50 anni fa ma vivo in Lombardia da 47.
Diplomato al Liceo Artistico di Busto Arsizio nel 1976, approdo nel settore della stampa nel 1980 e da allora, nonostante alcuni tentativi di fuga, non sono più riuscito ad uscirne. La mia passione per la fotografia e il colore è innata.
Il mio primo incontro con Egidio Riva risale agli inizi del 1988, in quel di una litografia di Missaglia dove venni assunto come litotrasportatore (montaggista). Il nostro rapporto nell’ambito dell’azienda che ci vedeva entrambi dipendenti, viveva dei soliti alti e bassi dati dalle mansioni e dai ruoli differenti, ma la stima e la fiducia reciproca sono sempre state suggellate da una visione comune – e mai condivisa e accettata dagli altissimi vertici - delle regole e delle procedure organizzative che sono indispensabili per ottenere la massima qualità del lavoro.
Devo a Egidio Riva due cose: il forte stimolo e gli insegnamenti di carattere commerciale che mi ha trasmesso nel prendere la decisione di iniziare, nel 1991, una carriera in proprio, oltre alla proposta di partecipare con lui ad un corso che ha permesso di perfezionarci in una passione viscerale per la subacquea.
Da poco più di un anno ho deciso che 30 anni di carriera nel settore, e una forte passione per la tecnologia e la ricerca, siano da mettere a disposizione di chi ha da poco intrapreso l’attività, o sta studiando, o non ha tempo da dedicare all’aggiornamento. In altre parole offro agli interessati la mia esperienza nel campo della prestampa - digitale e non - e della produzione di impaginati, moduli e pubblicazioni sfruttando le nuove tecnologie.
Con Riva, e altri collaboratori, si è creata una sinergia che va oltre la mera collaborazione ma sta diventando sempre più un capirsi al volo ed essere liberi di usare la propria competenza professionale e opportunità che, nel mondo lavorativo dei nostri giorni, non è facile trovare.


 
Marcello Colombo

Marcello Colombo è nato a Erba, il 6 marzo 1974, un mercoledì. Dopo studi eterogenei e dislocati, anche a causa del passaggio da una scuola pubblica a una privata, si è sistemato nel collegio Gallio di Como dove ha conseguito la maturità classica. Nel tempo libero ha letto di tutto, racconti e romanzi, dai grandi classici come Dostoevskij a letture meno impegnative.
Nella vita si è interessato a mille cose, con maggiore o minore profondità: astronomia, letteratura, musica, arte e disegno, cinema e sport. Ama il rugby e pratica il pugilato a livello amatoriale.
Qualcuno dice che cambi frequentemente idea; lui si difende citando Churchill che, davanti alla stessa accusa, rispondeva: «Fanatico è colui che non può cambiare idea e non intende cambiare argomento».
Per lungo tempo ha considerato Hesse il più grande scrittore d’ogni tempo; poi ha letto Borges e ha cambiato opinione; poi ha letto Emile Zola e ci ha ripensato. Senza promettere certezze per il futuro, oggi i suoi modelli spaziano dalla letteratura gotica classica del Monaco di Matthew Lewis a Lovecraft. Legge solo romanzi di genere fantastico. Ama Dick. Il suo profeta è Meyrink. Attende da un po’ il lume dell’Innominato, ma comincia a dubitare che mai si accenderà. È Web Master e si occupa di creatività presso Volo S.r.l. di Nibionno.

 


 
Anna Dominique Donadelli

Anna Dominique Donadelli nasce a Lecco nel 1971. Dopo la laurea in giurisprudenza, frequenta un corso di illustrazione e inizia a lavorare nell’ambito della grafica e dell’illustrazione. Come illustratrice, collabora con varie case editrici (Rizzoli Scuola, Edumond le Monnier, Principato) realizzando illustrazioni per l’editoria scolastica e ha pubblicato diversi libri per l’infanzia (Cattaneo editore, Marna edizioni). Attualmente lavora nell’ambito della moda, realizzando grafiche per abbigliamento.

www.annadonadelli.it
 
Paola Bruna Vigaṇ

Traduttrice freelance, mediatrice linguistica e insegnante di lingue presso aziende e privati. Svolge con soddisfazione il suo lavoro di cesello dialogando con la lingua trasmettitrice di idee e concetti nonché sfumature, da trasferire dalla lingua straniera in italiano e, ove necessario, viceversa con la revisione di un madrelingua. ‘Fiera paladina’ del valore di un lavoro linguistico per niente improvvisato, nel rispetto del suo cliente e del cliente finale, basato sull’amore per la naturalezza delle lingue e per l’adeguatezza della comunicazione in ciascuna lingua. A partire dall’italiano. Nella piacevole e lusinghiera collaborazione con Riva sas ha trovato anzitutto una proficua collaborazione di figure ricche di personalità e professionalità.

Paola nasce a Lecco nel 1983 e vive nell’amata Brianza, nonostante non si sia lasciata sfuggire interessanti opportunità internazionali. Tra queste, un’esperienza unica presso la Direzione Generale della Traduzione a Bruxelles.

Nel 2002 consegue la maturità classica che sempre fa da sfondo alle sue giornate e tanto ha a che vedere con il suo amore per la lingua e la cultura. Nel 2006 consegue la laurea triennale all’Università Cattolica di Milano in Esperto linguistico d’impresa, interfacoltà di lingue ed economia e commercio. Ma il suo preponderante interesse per le lingue e la linguistica la spinge verso la SSLMIT di Forlì, dove nel 2009 consegue la laurea specialistica in Traduzione, indirizzo settoriale. Nel frattempo, da gennaio 2008 si affaccia al mondo del lavoro.